Per progettare una camera d’hotel quali considerazioni deve fare un architetto?

I grandi maestri dell’architettura razionalista: “una buona pianta fa già un buon prospetto”. Proprio partendo da questo assioma possiamo pensare di riutilizzarlo anche per il settore dell’ospitalità interpretandolo nel fatto che una buona pianta della camera d’hotel (e non solo) consente già un buon livello di riuscita del progetto sia in termini estetici, economici che gestionali.

Di seguito esamineremo quindi qualche soluzione standard di buon livello con i suoi pregi e difetti affinchè si possano cogliere dei suggerimenti da rielaborare ed adattare ad ogni singolo caso.

Soluzione 1

Progettazione camera d'hotel

Questa è una tipica progettazione della camera d’hotel. E’ caratterizzaza da un piccolo disimpegno d’ingresso in cui si ricava l’armadio e consente di avere il passaggio per arrivare alla camera dal corridoio di distribuzione. In corrispondenza del disimpegno si ricava anche l’area bagno che in questo caso risulta abbastanza ampia e ricca di dotazioni che vanno dalla vasca da bagno ad una zona dedicata per wc e bidet e naturalmente al lavabo. Se prendiamo in esame la tipologia distributiva di questa pianta, possiamo dire che nel complesso la soluzione è buona e spaziosa e consentirà di ottenere un effetto estetico molto libero e ricco di dettagli. Allo stesso tempo però è necessario evidenziare il punto critico ovvero il posizionamento della porta del bagno sul lato della camera e non sul lato del disimpegno; questa scelta è stata fatta per consentire una migliore caratterizzazione del bagno ma allo stesso tempo penalizza notevolmente la camera in quanto ogni volta che uno dei due ospiti andrà in bagno disturberà l’altro. Questa soluzione è sconsigliata per l’uso come matrimoniale o twin mentre può essere adatta ad una doppia uso singola e ad una singola (nelle dovute proporzioni dimensionali).

 

Soluzione 2

Progettazione camera d'hotel

In questa versione possiamo dire che siano stati corretti i difetti della camera della precedente versione infatti, la distribuzione planimetrica e funzionale risulta essere la stessa e si può ottenere lo stesso grado di caratterizzazione e dettaglio ma, avendo spostato la porta sul corretto lato del bagno, riusciremmo ad utilizzare questa tipologia sia per le camere matrimoniali che per le twin o le singole. Questa è, nell’immaginario collettivo, esattamente la tipologia di camera che siamo abituati a trovare arrivando in un hotel. Da evidenziare la possibilità di avere in dotazione nel bagno una vasca, una vasca doccia combinate o un grande piatto doccia. L’elemento che può creare una variante potrebbe essere la presenza (si o no) del muro divisorio tra disimpegno e camera in corrispondenza dell’armadio in base alla configurazione che gli si preferisce dare: in nicchia o a giorno.

 

Soluzione 3

Progettazione camera d'hotel

Sulla modularità della normale camera, utilizzando 2 moduli, è possibile avere a disposizione una suite che richiede la presenza di un area salotto (trasformabile in seconda camere in base alla categoria dell’hotel), la classica zona armadio e servizi oltre alla normale camera. In questa soluzione la distribuzione delle funzioni risulta essere corretta dal punto di vista di dotazione e di struttura ma è necessario immediatamente evidenziare il problema più importante ovvero che l’accesso al bagno è garantito solo attraverso la camera e lo stesso si può dire dell’area armadio. Questa distribuzione dei percorsi non è adatta alle soluzioni di suite in cui si possa prevedere l’utilizzo di un eventuale divano letto o quando si ricevono ospiti nel semplice salotto. Per poter risolvere la situazione sarebbe importante avere una seconda porta di accesso all’area disimpegno direttamente dalla zona salotto; in questo modo oltre a consentire il corretto utilizzo del bagno, risolveremmo anche il problema di poter depositare direttamente i bagagli nell’area armadio appena si accede alla camera.

 

Soluzione 4

Progettazione camera hotel

La progettazione in questo caso produce una via di mezzo tra una suite ed una junior suite. In questa soluzione l’area della camera d’hotel ospita in un unico vano sia l’area letto che quella salotto (trasformabile in letto) ed in caso di utilizzo come camera con letto è ben evidente che non esiste privacy tra i vari ospiti. E’ importante invece esaminare l’area di accesso alla camera dove troviamo una zona toilette destinata ai sanitari, una zona bagno destinata alla cura del corpo con lavabo e vasca/doccia oltre ad una zona armadio guardaroba. Tutte le funzioni di questi servizi sono ben distribuite e facilmente accessibili ed individuabili non appena si entra nella camera dal corridoio. Interessante anche la dotazione di una porta supplementare in uno dei 2 guardaroba delle camere affiancate, che consente di rendere le stesse vendibili per un nucleo familiare diventando infatti comunicanti.

 

 

Soluzione 5

Soluzione 5

Quando è necessario avere a disposizione anche una kitchenette nella suite si può pensare alla progettazione di questo modulo che vede incastrarsi le funzioni cucina e bagno tra i due moduli affiancati, consentendo un risparmio di spazio ed una grande flessibilità delle camere. Entrando dal corridoio troviamo un area living con angolo cucina di servizio che potrebbe essere facilmente utilizzabile per la gestione dei pasti in camera anche con ospiti (sia gestiti direttamente che invece con la soluzione auspicabile di un addetto che la utilizza), un area salotto con il bagno frontale ed infine l’area letto immediatamente vicino alle apertura verso l’esterno. Uno spazio unico, quasi monolocale ma interessante nel suo sviluppo.

Certo tutte queste soluzioni sono adatte a progetti di realizzazione ex novo di strutture ricettive o adattabili a tutte quelle strutture che devo essere modernizzate e che generalmente sono state realizzata a partire dal 1980. Per tutti gli hotel datati precedentemente è sempre meglio pensare a situazioni customizzate che potrebbero denominarsi “boutique hotel” in cui è sicuramente necessario ridurre il numero di camere per adeguarle ai nuovi standard di abitabilità. In questo caso non esistono soluzioni standar o si puà sicuramente cercare di avvicinarsi ad alcune delle soluzioni proposte. Sicuramente la creatività e la funzionalità dovranno essere lasciate molto libere e saranno frutto dell’esperienza del gestore e del progettista.

 

Qualunque sia la soluzione planimetrica è sicuro che più essa si avvicina agli aspetti funzionali e più il risultato in termini di gestione sarà assicurato. Le soluzioni esaminate costituiscono una sorta di codice che renderà familiare l’ambiente camera a tutti gli ospiti in quanto si segue uno schema facilmente riconoscibile nelle centinaia di strutture ricettive e quindi il primo risultato di “familiarizzazione” con il cliente è raggiunto. L’arredamento e la creatività nel vestire questi spazi codificati è sicuramente l’elemento più libero e che servirà a rendere l’esperienza del cliente unica ed emozionale.

Non ho mai creduto che l’assoluta e completa libertà nel creare lo spazio alberghiero sia la soluzione più innovativa.
Il cliente non può rimanere disorientato da spazi non codificati.

11 COMMENTI

    • Le misure e le distanze dipendono dal progetto che viene sviluppato e fanno riferimento al buon senso, all’antropometria, alla fruibilità e funzionalità degli spazi. Non esiste un codice standardizzato.

  1. Salve, sto progettando un condhotel in toscana e ho trovato nolte difficoltà a causa dell assenza di dimensioni minime di suite, soggiorni, soggiorni con cucina per unità abitative e bagni, sapreste dirmi in mancanza sul regolamento edilizio di specifiche normative a cosa dobbiamo attenerci ?

    • Salve. I riferimenti di cui tenere conto sono quelle delle civili abitazioni previste nel Regolamento Edilizio di ogni comune, altrimenti si deve fare riferimento alle norme di igiene previste nel Decreto ministeriale Sanità 5 luglio 1975.

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