Booking Genius

La novità in casa Booking.com si chiama Booking Genius. Premettendo che sono un grande sostenitore dell’incredibile lavoro che Booking.com sta realizzando per le strutture ricettive che non sono in grado di vendere autonomamente, rimango sempre più perplesso dalle novità in fatto di marketing.

Cos’è Booking Genius?

Booking.com esordisce così:

“Per renderti più visibile ai nostri migliori clienti, abbiamo pensato a un nuovo modo per farti raggiungere più facilmente dai nostri clienti top, che prenotano più del doppio rispetto agli altri. Grazie al programma Booking Genius potrai essere più visibile a 3 milioni dei nostri migliori clienti.

  • 10% di sconto applicato sulla tariffa della tua camera doppia più economica, su tutti i piani tariffari presenti.
  • Le condizioni ed eventuali restrizioni verranno aggiornate automaticamente in base alla tariffa di riferimento.
  • La disponibilità di camere dipenderà da quella già caricata. Non sarà quindi possibile chiudere solo questa promozione.

 I vantaggi di partecipare al programma Booking Genius:

 Maggiore visibilità: la tua struttura comparirà in cima ai risultati di ricerca

Maggiore pubblicità: la tua struttura sarà messa in evidenza sul sito con il logo di Booking Genius

Alta conversion: le tariffe Booking Genius sono visibili esclusivamente a un gruppo ristretto di clienti, con alta frequenza di prenotazioni. Al momento sono stati scelti 3 milioni di utenti tra quelli registrati su Booking.com”

Ciò che mi  lascia perplesso è l’utilizzo di alcuni termini che troviamo spesso tra le proposte di Booking.com:

  • Offerta Intelligente
  • Booking Genius

 

Sembra quasi che abbassando la tariffa di vendita o applicando scontistiche targhettizzate l’albergatore risulti di quoziente intellettivo superiore alla media.

Suppongo quindi che chi lavora con Groupon abbia serie probabilità di ambire a premi nobel.

Il post semi-serio è solo l’ennesima considerazione di quanto la componente prezzo stia dominando incontrastata la scena delle prenotazioni alberghiere riducendo al minimo l’importanza dei servizi. E’ un processo di depacchettizzazione dell’offerta alberghiera.

Quali saranno gli scenari futuri per i genii?

 

10 COMMENTI

  1. Interessante Nicola, loro sono un passo avanti a tutti gli altri canali OTA. Ma come la mettiamo con la parity rate, tanto richiesta da Booking.com stesso? Allora a questo punto tutto è lecito?

  2. Mi pare di capire che siano tariffe opache e nascoste. Il problema è che in tempo di crisi qualsiasi soluzione viene accettata in modo scriteriato dagli albergatori….

  3. Il cosiddetto ” Genio” si ritroverà a confrontarsi con il suo avversario “Genio” su …come pagare la luce a fine mese!!!

    un abbraccio

    Domenico De Vanna

  4. Chi cerca trova, cercavo proprio questo articolo e sapevo dove trovarlo . . . sapevo anche che sarei rimasto soddisfatto dalle vostre considerazioni, che rappresentano fedelmente il pensiero di tanti albergatori :-). Al di la della richiesta oscena, percepite anche voi di Mindlab segnali di sofferenza da parte di Bookingpuntocommme ?? 🙂

  5. Domenico la penso proprio come te. L’attenzione si sta spostando dal revenue schietto e scriteriato al cost control….

  6. Gennaro grazie del commento. Ci fa piacere condividere con esperti del Revenue Management come te, queste considerazioni. Ne vedremo delle belle

  7. Le “genialate” di booking sono innumerevoli non a casa stanno sempre un passo avanti rispetto agli altri , tuttavia non posso che concordare con Domenico a fine mese occorrerà ricorrere alla “lampada”…quella di Aladino!

  8. Milena io sono stato molto critico su alcune considerazioni ma sono oggettivo e pensare attualmente ad un hotel senza booking.com mi pare una follia. Abbiamo perso troppo terreno negli anni. Adesso non è più recuperabile.

  9. Nicola avendo letto questo tuo commento lo scorso anno avrei potuto darti ragione abbastanza serenamente in linea teorica e generale (con delle dovute eccezioni). Anche se esistono alcuni casi di eccellenza di nostri clienti, ma di sicuro anche strutture non nostre clienti nel mondo, che vendono molto bene senza alcuna OTA (in termini di REVPAR): ovviamente hanno dei vantaggi competitivi di location, di prodotto e soprattutto di reputazione 😉 oltre che dei canali alternativi, magari tradizionali. Ovviamente dipende molto dalle dimensioni dell’hotel…
    Ma oggi con l’avvento dei metamotori Trivago, Kayak, Hotelscombined, Google Hotel Finder, adesso anche TripAdvisor & co. con prezzi e disponibilità, stanno già spostando una considerevole mole di consumatori a cambiare il luogo dove eseguire la ricerca e la scelta del prodotto. Perché mi dovrei limitare ad una OTA quando posso confrontare tutti i canali di distribuzione di un dato prodotto? Se mi accorgo che esistono prezzi diversi perché fidarmi del best price garantee che tutti mi millantano? Oggi più che mai possiamo sostenere che il mercato, e l’approccio del consumatore alla scelta e all’acquisto, sta cambiando perché cambiano gli strumenti disponibili che sono sempre più evoluti. Dal mio punto di vista l’effetto Billboard segnerà il passo. Lo segnerà ancora di più qualora anche gli hotel si rendano visibili in questi market place. Non è un caso che le 2 OTA più importanti abbiano acquistato due meta motori: strategicamente è corretto non rischiare che Google si riprenda, senza alternative competitive, tutto il traffico che in passato ha ceduto alle OTA con campagne milionarie di AdWords sul nome destinazione e sul brand name delle singole strutture.

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