Facendo seguito al post provocatorio dal titolo “Caro albergatore l’ultimo tour operator si chiama Asl“, nel quale forse il messaggio di sensibilizzazione è stato un pò frainteso, mi piacerebbe fare una rapida panoramica dei nuovi scenari offerti direttamente dalle strutture ricettive, da vecchie OTA e da nuovi portali. Ci sarà chi offre gratuitamente i servizi, chi ci lucra un pò e chi si posiziona in mezzo. Non demonizzerò coloro che fanno una scelta commerciale perchè capisco anche l’esigenza di sopravvivere economicamente in un momento come questo.
Airbnb per medici e infermieri
E’ un’iniziativa ideata da Airbnb per accogliere il personale ospedaliero che dovrà trasferirsi temporaneamente per fronteggiare l’emergenza Coronavirus che sta colpendo l’Italia. Giornalmente si verificano nuove assunzioni di medici e infermieri che sono costretti a spostarsi e necessitano di alloggio. Airbnb mette in comunicazione, in maniera semplice e diretta, gli host che vogliono rendere disponibile la propria casa, senza compenso, in aiuto al personale medico, con infermieri e dottori in trasferta che potranno scegliere in pochi minuti l’alloggio più idoneo alle proprie esigenze. Airbnb si farà carico dei costi dell’operazione, consentendo anche la copertura delle spese correnti agli host. La cifra di rimborso dovrebbe essere intorno ai 10 euro giornalieri per alloggio. Per quanto riguarda le prenotazioni la collaborazione è con l’associazione OspitaMI tramite cui medici e infermieri devono compilare il modulo online. L’host invece potrà candidarsi su airbnb.it/medicieinfermieri. Gli host selezionati, al bisogno, saranno contattati da OspitaMI, che illustrerà loro il meccanismo per accedere al contributo da parte di Airbnb.
In realtà dal gruppo facebook “Revenue Management” è emerso da Agostino Ingenito che già da un pò B&B e Affittacamere in Campania hanno dato la propria disponibilità gratuitamente ad operatori sanitari come riportato dall’associazione Bed and Breakfast e Affittacamere della Campania.
Il problema in entrambi i casi è che secondo l’ultimo decreto, le attività con codice ateco 5.2 ( B&B, residence, affittacamere ed altre extra-alberghiero ) avrebbe disposizioni di chiusura nonostante la pressante domanda sia di personale medico che di persone che vorrebbero anche auto-isolarsi dalla famiglia.
Le nuove OTA ai tempi di Covid-19
La scorsa settimana CloudBeds ha presentato Hospitality Helps, un’iniziativa che offre al governo statunitense (per adesso) una banca dati di strutture ricettive che si rendono disponibili ad ospitare medici, infermieri, persone contagiate e familiari.
Per registrare la propria struttura ricettiva bisogna accedere qui. Gli enti pubblici e il governo americano potranno inviare un’email a covid-19@cloudbeds.com. Per questo progetto il governo degli Stati Uniti ha stanziato 82 milioni di dollari.
Con lo stesso scopo stanno nascendo anche in Europa varie piattaforme. Una di queste si chiama Hospitality Heroes Europe e nasce da un’idea di Apaleo da Monaco di Baviera. In questo caso per la registrazione delle strutture ricettive si può accedere qui.
Il Four Seasons di New York ha offerto invece gratuitamente le proprie 350 camere al personale medico sensibilizzando la questione anche ad altre catene alberghiere.
Servizi di lusso per la quarantena
Fa un pò discutere il servizo “Covid-19” lanciato da Le Bijou Hotel & Resort Management AG una società di gestione alberghiera che annovera appartamenti e hotel di lusso in tutta la Svizzera. Il servizo personalizzabile comprende il web check in, il tampone giornaliero, servizi di assistenza medica e infermieristica 24/24 ( forniti dalla clinica Double Check ) e pasti in camera per chiudere l’all inclusive.
I costi dei singoli servizi sono:
- Tampone 500 franchi svizzeri
- Doppio check giornaliero 1800 franchi svizzeri
- Servizio infermieristico giornaliero 4800 franchi svizzeri
La consegna di cibo con menù personalizzati dallo chef avviene regolare mentre i servizi di pulizia e sanificazione avvengo solo al check in e check out.
Non vengono accettati ospiti che sono già contagiati prima del check in.
Il flusso di richieste è sul numero di una decina giornaliere.
Il Novotel Sydney Brighton Beach, un pò più modesto, offre il pacchetto “Home away from home” per chi si deve isolare in quarantena. Biancheria e cibo viene rigorosamente consegnato fuori dalla porta e ritirato in contenitori di plastica. Il servizio di assistenza medica in caso di necessità è contemplato tra i servizi. Ovviamente l’offerta di quarantena è per un minimum stay di 14 giorni.
Insomma ne abbiamo per tutti i gusti e siamo ancora all’inizio…