Ieri con un emendamento al ddl concorrenza, la Camera dei deputati ha abolito la parity rate.
Il governo inizialmente si era opposto in commissione, ma poi il deputato del Pd Tiziano Arlotti ha portato il provvedimento in aula raccogliendo ampi consensi.«Lasciamo che sia il mercato e non piattaforme con base all’estero a decidere», spiega in aula Giovanni Paglia di Sel. «Poniamo fine a una lotta impari», aggiunge Gianluca Benamati del Pd. La Francia ha approvato due mesi fa un provvedimento simile, sotto il forte impulso delle grandi catene che controllano buona parte del mercato.
Per ora non ci saranno grandi novità, per aspettare di vedere offerte migliori sui singoli siti degli alberghi bisognerà aspettare l’approvazione del Senato. Il mercato delle prenotazioni online (non solo alberghiere) vale circa quattro miliardi l’anno. Soltanto attraverso Booking.com in Italia si effettuano sette milioni di prenotazione all’anno.
Alessandro Nucara, direttore di Federalberghi ritiene che abolendo l’obbligo di parity rate si avvantaggeranno le imprese e i consumatori, ci sarà un mercato più libero ed efficiente.
“Togliere questa clausola – dice Andrea D’Amico, country manager di Booking.com, in un’intervista a La Stampa – non porterà benefici né per i clienti né per le imprese”.
Booking sottolinea che il loro lavoro è importante soprattutto per le piccole e medie strutture alle quali offrono servizi e visibilità: “Se venisse a mancare un ritorno per noi – dice D’Amico – potrebbe non essere conveniente investire in questi servizi”.
Una velatissima minaccia….
Prima di espormi in modo antipatico, vado a prendere a campione 3 hotel per capire l’attuale situazione sulla parity rate:
Hotel 1
Cerco su Booking.com un hotel a Rimini per la prossima settimana:
Poi vado sul sito per vedere se l’hotel sta rispettando la parity rate, ma trovo un listino prezzi che mi scoraggia:
Ma come 29,00€ prezzo minimo? Io pagherei 19,00€ con Booking.com….
C’è comunque la possibilità di bypassare il listino con un “prenota subito” un po’ nascosto. Approfitto ed ecco cosa trovo:
Non posso prenotare né farmi un preventivo. Io non voglio fare un richiesta. Io voglio prenotare la mia camera alle migliori condizioni nel minor tempo possibile.
Hotel 2
Anche in questo caso trovo un prezzo allettante per Rimini andando a cercare su Booking.com.
Ma siamo sicuri che sul proprio sito si possano trovare condizioni migliori?
Prendo i miei occhiali, la calcolatrice e mi faccio 2 caffè.
Mi rendo conto che la migliore ipotesi di risparmio sarebbe la soluzione da 44,00 Euro che però mi costringe ad allungare di altre due notti.
Per fortuna non ho figli e non mi perdo tra le percentuali per fascia d’età.
Hotel 3
Mi sposto di costa e prendo il primo hotel che trovo su Viareggio. Ho l’impressione che stavolta le strategie dell’albergo mi porteranno a credere che la via della prenotazione diretta da sito web dell’hotel possa essere la più conveniente.
Ma mi sbaglio:
La non rimborsabile a 50 euro è l’offerta migliore su Booking.com.
E sul sito dell’hotel?
Cerchiamo di capire: La tariffa internet è pari a 66,00 euro. Su Explorer? perché lo stesso internet che utilizza Booking.com dava 50,00 euro.
Meglio i 56,00 euro con pagamento anticipato, ma ancora una volta è Booking.com ad offrire la tariffa più conveniente.
Posso garantire che la ricerca è stata fatta in 5 minuti sui primi 3 hotel capitati e che non mi sono “loggato” come Genius.
La parity è un falso problema allora?
Premettendo che parlo di Booking.com come rappresentante delle OTA, le mie conclusioni sono le seguenti:
- Non è mai esistita la parity rate nella pratica
- Booking.com sarà sempre il tuo miglior venditore.
- Booking.com è un supermercato di facile accesso. Tu hotel sei solo un prodotto.
- Gli strumenti a disposizione dell’hotel non sono performanti come quelli di Booking.com
- L’usabilità del sito dell’hotel risulta spesso imbarazzante.
- Il tempo di risposta dell’hotel è generalmente superiore a quello di un customer care di Booking.com
- Le lingue parlate da Booking.com sono infinitamente superiori rispetto a quelle parlate in hotel.
- Le polizze di cancellazione di Booking.com sono generalmente più tutelanti rispetto a quelle dirette.
- La disintermediazione ideale è quella ottenuta in parità tariffaria al prezzo più alto di vendita. Il resto è intermediazione parziale con “se stessi”.
- Con l’abolizione della parity rate forse verrà raggiunta finalmente la parity rate.
Auspico che i prezzi invece di ribassarsi si riposizionino su livelli un po’ più dignitosi di quelli attuali e che comunque l’hotel ritrovi una propria identità come premesso da qualcuno….