Grazie ai protocolli che stanno pervenendo con buona frequenza, stiamo ripensando alla reception, alla sala ristorante, agli spazi comuni. Adesso è il caso di cominciare a pensare come potrebbe cambiare la camera d’hotel nelle fasi di ripartenza.
Ci sono 3 momenti specifici dell’evoluzione del pensiero:
- La camera pre-pandemica, la camera così come l’abbiamo conosciuta fino all’emergenza.
- La camera trans-pandemica, la camera che stiamo provando ad adattare per la ripartenza.
- La camera post-pandemica, la camera che potremmo immaginare per un futuro diverso dell’ospitalità.
Siamo sempre davanti alle varie filosofie di pensiero tra chi ritiene di poter con pochi elementi poter attrezzare la camera alle nuove esigenze e tra chi ritiene che invece siano necessarie modifiche più strutturali per poter accogliere il cliente del futuro.
Nell’ordine delle cose cosa possiamo dire sulla camera pre-pandemica?
È quella classica a cui tutti noi eravamo abituati per i nostri soggiorni sia per vacanza che per lavoro, spesso condivisa anche con amici, familiari o colleghi di lavoro. Credo sia corretto utilizzare il termine flessibile, in quanto trasformabile da doppia ad uso singola, oppure a tripla o quadrupla per la famiglia.
Questo modello oggi e per un periodo di tempo ritenuto abbastanza lungo non potrà più essere operativo in quanto le misure di igiene, sicurezza e distanziamento hanno necessità di più ampli spazi ed un ripensamento sull’utilizzo degli stessi. Parliamo quindi del momento attuale, quello della trans-pandemia o di convivenza con il virus ed in cui il primo obbligo è quello di un adattamento alla normative.
Come potremmo quindi procedere per mettere in campo il numero minore di risorse economiche possibili?
Certamente intanto dovremo pensare da un minor sfruttamento delle superfici delle camere e sviluppare il concetto che le stesse debbano trasformarsi in doppia ad uso singolo soprattutto per la necessità di gestire il bagno in più persone. Come sappiamo infatti il bagno è generalmente piccolo e non dotato di finestra e non è possibile garantire una corretta aereazione del locale nella successione dell’utilizzo. Questo è quindi il primo fattore di cui tenere conto nell’emergenza trans-pandemica, considerando che in questo locale sarà necessario mettere a disposizione igienizzanti e sanificazione dei sanitari.
I materiali tessili
Il problema della riapertura per quanto riguarda le camere sembrerebbe così facilmente risolvibile semplicemente con un calo del numero degli ospiti ed una più accurata pulizia della camera, ma è proprio su questo ultimo elemento che si deve riflettere perché nelle camere ci sono molti materiali tessili che possono diventare un problema, partendo dalle eventuali moquette per arrivare ai tendaggi, alle testate o alle sedute. Un problema non da poco che potrebbe rendere necessario anche lo stop ed una alternanza dell’utilizzo della camera, riducendo ulteriormente la presenza in hotel.
I sistemi di aereazione
L’ultimo ma non meno importante fattore è quello di dover necessariamente garantire la pulizia e la sanificazione dei sistemi di aereazione dei bagni e della climatizzazione centralizzata. Spesso infatti durante la realizzazione di questa tipologia di impianti non si è avuto cura di mettere in atto una serie di meccanismi che garantiscano l’isolamento di ciascuna camera attraverso dei sistemi di non ritorno e quindi si potrebbe favorire la diffusione del virus. È necessario assicurarsi su come è stato progettato e realizzato l’aspetto impiantistico del trattamento dell’aria. Certo chi ha scelto di avere i singoli split nelle camere e le valvole di non ritorno sui sistemi di aereazione dei bagni potrà vedere questo aspetto garantito e fare eventualmente degli interventi locali.
Ritorno alla normalità o percorso di anormalità
Il periodo trans-pandemico, quello che è nell’immediato futuro sarà quindi complicato da gestire e rischia di rendere insostenibili i costi di gestione delle strutture ed allora si apre lo scenario di chi con un ulteriore sacrificio penserà di spostarsi da subito nell’era post-pandemica, momento in cui la vaccinazione di massa renderà tutti immuni e si potrà ritornare alla normalità. Ci saremo forse abituati ad un periodo eccezionale e forse i nostri criteri di scelta per il soggiorno rimarranno ancora quelli della sicurezza ed igiene garantiti. Ci saremo abituati alla scelta di soggiornare in grandi spazi e addirittura farlo singolarmente. Ci saremo abituati all’importanza del verde su terrazze, balconi e facciate.
La camera post-pandemica quindi non dovrà essere necessariamente futuristica o spaziale. Forse gli ospiti di questa nuova era ricercheranno luoghi riconoscibili, come quelli precedenti, ma in cui vorranno percepire sicurezza ed igiene a prima vista.
Come possiamo trasmettere sicurezza e tranquillità?
Psicologicamente la camera potrà quindi mantenere la sua configurazione tradizionale con l’eccezione che tutti ricercheranno camere e spazi più ampi e chi non li ha potrebbe essere penalizzato. Il resto della sicurezza deve essere dato garantendo superfici facilmente lavabili per arredi, sedute e testate, cercando di evitare arredi e complementi tessili non facilmente lavabili ed auspicando ecopelle e tessuti tecnici in fibra sintetica (non consentono la proliferazione di batteri e flora a cui i virus possono agganciarsi).
I letti dovranno essere più grandi, gli armadi a giorno, gli scrittoi dotati di ampia superficie e possibilmente avere anche una zona mini-living in cui si potrà decidere di trascorrere il tempo per lavorare o consumare in alternativa alle reception o altri spazi collettivi dell’hotel. Per assurdo la tendenza sarà quella di vivere l’hotel principalmente nel momento del dormire o lavorare mentre il resto del tempo sarà all’aperto, penalizzando ristoranti, spa, zone fitness ecc.
Infine, il bagno dovrà cercare di essere il più grande possibile ma allo stesso tempo essenziale e garantire la suddivisione dello spazio in 3 zone: una dedicata alla cura del corpo con doccia molto grande e senza box ma semplice cristallo per favorire la pulizia, una per il lavabo con appoggi abbastanza ampi possibilmente integrati nella stessa ceramica o con soluzioni in solid surface e una dedicata al sanitario multifunzione facendo sparire il consueto bidet.
A pavimento e parete sarà importante garantire superfici lavabili più uniformi possibili ovvero lastre di grandi formati, resine o solid surface addirittura con capacità fotocatalitica che consente l’abbattimento di batteri e purificazione dell’aria.
Gli altri elementi che devono poter garantire psicologicamente l’ospite saranno le porte dotate di serrature elettriche magari con transponder invece che di card, così da non dover utilizzare la maniglia oltre ad una grande attenzione alla luce che dovrà essere abbastanza forte e di tono più freddo per dare un aspetto quasi asettico.
Non ultima l’importanza dell’impiantistica di climatizzazione e riscaldamento in cui sarà necessario porre in opera tutte le attenzioni nella corretta progettazione ed installazione, con particolare attenzione alla pulizia del filtro e quindi alla sua accessibilità.
Importante anche l’implementazione della parte domotica che consente di gestire le funzioni della camera per l’accensione delle luci o altri controlli remoti attraverso sistemi touch o touch less con sensore di prossimità al fine di evitare la presenza di numerosi interruttori o altri elementi da premere.
In sostanza l’estetica della camera ed il concept dello spazio potrebbero rimanere non molto distanti dalle configurazioni attuali, ma avere la specifica realizzazione con materiali e tecnologie che garantiscano la percezione di pulizia e sicurezza.