Tra le keywords più pronunciate durante il WHR 2011 c’è sicuramente “parity rate”. Per induzione e come slogan per alcuni prodotti commerciali abbiamo invece “disintermediazione”.
C’è sicuramente molto confusione tra i commerciali e gli albergatori sia sull’uno che sull’altro termine.
Proviamo ad analizzare le “principali situazioni” in cui la parity rate viene trasgredita:
1) Disparity demenziale in cui l’offerta telefonica e walk-in è superiore alla parity rate on line.
2) Disparity audace in cui l’offerta telefonica e walk in è inferiore di un 5-10% rispetto alla parity rate on line
3) Disparity occulta generalmente determinata da grossisti abili, che escono con tariffe inferiori alla parity rate.
C’è poi una nuova disparità tariffaria che è indipendente dalle politiche tariffarie dell’albergo, ma viene detereminata dai benefici che le OLTA offrono ai propri clienti come incentivo.
Un albergatore ci racconta un’esperienza singolare che ci aiuta a capire.
Dopo aver ricevuto un “inside hotel on-line reservation” cioè una prenotazione da smartphone, dal parcheggio dell’hotel, l’albergatore ha intervistato il cliente scaltro per capire le modalità di scelta del canale on-line:” Dato che l’albergo proponeva una parity rate ed un offerta con vari servizi inclusi sul proprio sito, come mai è stato scelto Agoda ?”
Il cliente audace ha raccontato di non aver visto una parità tariffaria ma “una differente serie di opportunità e vantaggi”. Nel suo caso, prenotando con Agoda, aveva ricevuto in premio tre dollari che si andavano a sommare alle altre vincite.
Diventano vane, a questo punto tutte le varie mosse per differenziare il booking engine dalle OLTA. Questa è una e propria disintermediazione degli intermediari.
Qualcuno immaginava che il cliente potesse fare la fine dell’ asino di Buridano.