Che ci sia una stretta correlazione tra Brand Reputation e Revenue Management è ormai un fatto appurato. La conseguenza logica è che esista per gli hotel un calendario annuo in cui la reputazione scende o sale in rapporto al prezzo di vendita. Scopriamo se è vero.
Sono stati fatti alcuni studi su località di mare a trazione stagionale e annuale. L’ultimo ha come oggetto la reputazione in funzione della stagionalità e quindi del prezzo.
Un’albergo con una buona reputazione permette di vendere a tariffe più alte rispetto ad un albergo di pari caratteristiche con reputazione peggiore.
Niente di strano fin qui.
Ma c’è un altro teorema che crea un controsenso: Vendendo a tariffe più basse si ottiene una reputazione migliore.
In realtà abbiamo dimostrato in passato che “il cliente del 49”, cioè l’abile comparatore attento ad ottenere sempre le tariffe più basse ha la tendenza ad essere molto critico indipendentemente dalla tariffa. Stessa considerazione va fatta per gli utilizzatori di Groupon o di oltre social commerce.
In questo caso vogliamo invece dare una risposta a valutazioni di questo genere:
La tariffa di acquisto è il presupposto fondamentale per la valutazione di una struttura alberghiera?
Nel nostro studio abbiamo preso in considerazione 5 hotel di categoria differente nell’area Versilia. E’ stata analizzato il valore mensile della reputazione su Booking.com partendo dal mese di gennaio fino ad oggi.
Questi sono i risultati:
Nella maggior parte dei casi nel periodo di bassa e media stagione, con un esposizione a prezzi bassi, il valore della reputazione è stabile oppure addirittura in crescita.
Durante il mese di luglio e agosto, in cui le tariffe sono più elevate, il valore della reputazione tende a scendere in maniera più o meno accentuata.
Verrebbe allora da chiederci:
Reputazione o guadagno?