Ecco la novità in casa Tripadvisor:
l’albergatore per poter gestire le recensioni dovrà fornire delle prove inequivocabili che dimostrino la sua rappresentanza per la struttura ricettiva in oggetto.
Obiettivamente è un passaggio che avevamo già suggerito in tempi non sospetti, ma che avrebbe dovuto avere una diversa equità di utilizzo. Ricordiamoci che alle base di questo grande business c’è uno slogan da tenere sempre presente: “Get the truth and then go”.
La perdità di credibilità del brand Tripadvisor potrebbe provocarne il deflusso degli utenti e il declino di tutto il sistema.
Ma cosa succede se un albergatore, da stamani, tenta di rispondere ad una recensione?
Loggandosi nella pagina aziendale di Tripadvisor, si possono visualizzare le seguenti novità:
Bisogna precisare che se l’albergatore non fornisce la carta di credito a garanzia della verdicità, vengono proposte altre soluzioni, come l’invio di buste paga, bolletta utenza ecc.
Nel primo caso l’attività di gestione recensioni può avvenire all’istante, mentre nel secondo si necessita di 3 settimane per la verifica. Se un’albergatore avesse necessità di rispondere urgentemente ad una recensione lesiva e fraudolenta, dovbrebbe subire venti giorni di danno d’immagine.
Al di là di questo problema di comunicazione, lo sforzo di combattare le recensioni fraudolente è da sostenere e incentivare. Le domande che tutti quanti si stanno facendo oggi sono però altre:
Perchè si combatte solo l’eventale frode d’albergatore e non si tenta una regolamentazione anche per il cliente recensore?
Perchè gli albergatori devono essere schedati ma i clienti possono mantenere l’anonimato?
Nel caso in cui TA abbia provveduto a identificare anche il recensore, dovrò scusarmi. Probabilmente avrà compiuto un gran passo avanti.
Ma sarà disposta a rinuciare a grandi percentuali di contenuti a favore della regolamentazione?
A voi le considerazioni…