Nel gergo “social” si parla tanto di influenza e influenzatori. E’ interessante capire come un’accorta strategia di Revenue Management possa ottimizzare presenze e ricavi muovendo dinamicamente il flusso di turisti. Ma c’è un altro fattore che riesce ad influenzare in maniera consistente il flusso turistico: il meteo.
La crisi ha colpito gli alberghi ma pure l’indotto portando in stato di allarme le destinazioni più impreparate al cambiamento.
Probabilmente ci sono stati anche dei risvolti positivi. Qualche imprenditore d’hotel si è messo in discussione e ha intrapreso la strada della formazione o dell’aggiornamento che spesso nel turismo viene completamente saltata. Qualcun altro è riuscito ad applicare strategie di revenue management cercando di ottimizzare la bassa stagione nell’occupazione e l’alta stagione nei fatturati. Qualcun altro ancora ha aggiornato il proprio modo di comunicare applicando metodicamente strategie di social media marketing.
Tutto questo ha come finalità l’aumento del flusso di visite, di engagement ma soprattutto di prenotazioni.
Ma c’è un enzima del turismo che riesce a veicolare positivamente o negativamente il flusso di turisti in modo drastico e netto: il meteo.
E’ interessante vedere come il numero di prenotazioni crescano e le tariffe aumentino alla prima comunicazione di arrivo di anticicloni africani.
E così quando i vari “tg meteo” annunciavano l’arrivo di Scipione, Caronte, Minosse, Nerone, Caligola e Lucifero.. il numero di telefonate negli hotel aumentava esponenzialmente e così le prenotazioni on line. Ovviamente per ottenere dati più precisi è opportuno concentrarsi proprio sulle prenotazioni da portali ipotizzando una proporzione costante con gli altri canali di distribuzione.
Un buon sistema per capire se l’aumento di prenotazioni riguarda tutta la destinazione e per calcolare la frequenza di prenotazioni del proprio competititve set è quello di prendere come riferimento il portale che converte maggiormente, solitamente Booking.com e verificare l’orario dell’ultima prenotazione pervenuta.
Prendendo come esempio la Versilia, gli anticicloni africani hanno portato a medie costanti di prenotazioni entro le 4-5 ore. Ovviamente ogni situazione alberghiera va contestualizzata e personalizzata.
Per contro l’annuncio di temporali ha portato a blocchi drastici delle prenotazioni riportando la frequenza delle prenotazioni al di sopra delle 24 ore.
L’altro dato interessante è che a parità di stagionalità anche il prezzo di vendita medio si è innalzato di un buon 15%.
In conclusione, nessuna strategia alberghiera è ancora in grado di ottenere la frequenza di “prenotazioni ottimizzate” ottenute da variazioni climatiche importanti.