In un periodo di totale caos nella gestione delle tariffe prepagate non rimborsabili e dei voucher emessi dalle strutture ricettive si delinea un futuro e un presente con nuovi concetti di rimborsabilità del soggiorno e del pasto.
L’ art. 88 del decreto-legge 17 marzo 2020 ha solo dato il via, in modo un pò forzato a quelle che sono le strategie di sopravvivenza del settore dell’ospitalità spalmando nell’arco dei 12 mesi la possibilità di godere del proprio credito.
Cerchiamo di capire come le OTA, le software house, le catene alberghiere e le singole strutture ricettive stanno cavalcando il momento:
Expedia
Solo ieri Expedia se ne è uscita con una comunicazione ufficiale di sospensione della visibilità delle tariffe non rimborsabili per i prossimi 60 giorni:
“Dall’analisi delle tendenze di prenotazione di questo periodo, abbiamo riscontrato che i viaggiatori si stanno orientando sulle opzioni rimborsabili. Inoltre, moltissimi clienti con prenotazioni non rimborsabili, le stanno cancellando, facendo valere condizioni di forza maggiore, sia per malattia o in quanto impossibilitati a muoversi a causa delle restrizioni o raccomandazioni governative. Questa situazione si traduce in una notevole mole di lavoro per i clienti, per te, e per i nostri call center.”
Quindi le opzioni non rimborsabili generano solo un mole di lavoro maggiore per tutti……
“Viste le circostanze, Expedia Group ha deciso di sospendere temporaneamente la visualizzazione delle tariffe non rimborsabili durante il periodo di prenotazione compreso tra 3 e 60 giorni. La flessibilità della cancellazione trasmette sicurezza al momento di prenotare un viaggio in questo momento di incertezza e riduce al minimo le complicazioni post prenotazione. Naturalmente rivedremo questa decisione non appena la situazione si sarà stabilizzata.”
Caro albergatore, le tue strategie sono secondarie per noi….
Ti invitiamo a verificare le condizioni di cancellazione di tutti i tuoi piani tariffari con prenotazione completamente rimborsabile, visto il peso che ha quest’opzione sulle scelte dei viaggiatori in questo momento. Ti consigliamo di offrire massima flessibilità con una finestra di prenotazione di 24 ore e di aggiornare al ribasso le tariffe per quanto possibile. Questo intervento ti aiuterà ad attirare l’interesse dei viaggiatori che stanno gia’ organizzando viaggi per quando il COVID-19 sarà superato.
Il consiglio strategico è quello di ribassare le tariffe…..
Booking.com
Booking.com in modo molto silente dovrebbe aver sospeso la promozione “Paga ora”. La cosa non è ufficiale però se andate a sbirciare su varie destinazioni non troverete più questa “opportunità”. Rimango invece presenti le tariffe prepagate non rimborsabili che in certe località addirittura si confermano come unica scelta nonostante i vari consigli a dare opportunità di rimborso:


In questo momento delicato non sappiamo chi possa prenotare una tipologia non rimborsabile ma sarebbe auspicabile proporre quantomeno visibile una soluzione cancellabile.
Hermes Hotel
Andando incontro alle grandi esigenze di liquidità delle strutture ricettive, Hermes Hotel è forse la prima software house italiana a proporre quantomeno un’idea un pò originale:
La nuova Tariffa Open Date Deal, disponibile sul Booking Engine ErmesHotels, è una tariffa prepagata, non rimborsabile ma modificabile. La tariffa Open Date Deal sarà una derivata della BAR con uno sconto a scelta dell’hotel.
Il cliente può prenotare approfittando dello sconto che l’Hotel mette a disposizione e, se impossibilitato a partire, cancellare la sua prenotazione, anche più volte. Il sistema ErmesHotels alla cancellazione genera un PromoCode Univoco con l’importo della tariffa BAR del soggiorno prenotato che potrà utilizzare per prenotare un’altra data.
Esempio:
Costo della prenotazione 300 €, sconto 33% = 200 €. In caso di cancellazione il voucher sarà di 300 €.
In questo modo è possibile per il cliente conservare lo sconto.
L’importo del PromoCode si sottrarrà a quello del nuovo soggiorno.
Il Deal ha una validità a scelta dell’albergo, ma sarebbe meglio prolungare fino al 31/12.

Besafe Rate
La Besafe Rate è un concetto vecchio per questo blog dato che siamo stati i primi a parlarne, ma per certi versi anche futurista.

La tariffa Besafe per chi non la conoscesse è una tariffa non rimborsabile per l’hotel ma al contempo rimborsabile per il cliente. Non stiamo in nessun modo parlando di rimborsi per cause di forza maggiore ma di eventuali rimborsi di altro genere.
La differenza da qualsiasi forma di voucher, come stiamo vedendo un pò ovunque è che entra in gioco una parte terza che non è l’ospite e non è l’hotel ma un’assicurazione. Quello che sto tentando di spiegare è che il peso del rimborso non cade sulle due parti deboli del contratto ma eventualmente su Axa Assicurazioni che “garantisce” le due parti da eventuali cause di cancellazione.
Con questi presupposti, non credo minimamente che questa soluzione possa creare problematiche nella gestione da parte dell’hotel. Anzi credo che fornisca un giusto compromesso tra le parti ed il fatto che sia commercializzabile per adesso solo direttamente, senza alcun appoggio alle OTA potrebbe rappresentare un’arma dalla doppia utilità nel prossimo futuro.