Dal 12 marzo entra in vigore la nuova procedura telematica per le dimissioni.

Il lavoratore dovrà infatti comunicare dimissioni, o risoluzione consensuale, mediante un modulo accessibile dal sito del Ministero del Lavoro. Il Dicastero ricorda che il lavoratore può scegliere tra due opzioni:

  1. Inviare il nuovo modulo autonomamente tramite il sito del Ministero del Lavoro, dopo essersi munito di Pin Inps dispositivo.
  2. Rivolgersi a un soggetto abilitato (patronato, organizzazione sindacale, ente bilaterale, commissioni di certificazione) affinché compili i dati e li invii al Ministero del Lavoro.

Si intende scoraggiare in questo modo la pratica delle dimissioni in bianco e quindi la presentazione di una lettera di dimissioni già compilata ma senza l’indicazione della data che viene messa al momento di “far dimettere” (ovvero licenziare) il dipendente. La procedura è valida per quasi tutti i lavoratori subordinati ma non si applica ai dipendenti pubblici.

 

Come presentare le dimissioni sul sito del Ministero del Lavoro ( da Next Quotidiano )

Sia che si tratti di dimissioni volontarie che di risoluzione consensuale del rapporto lavorativo il lavoratore dovrà quindi completare la procedura esclusivamente per via telematica. Bisogna essere già registrati al portale INPS ed essere in possesso del codice PIN identiticativo che può essere richiesto qui oppure recandosi presso una delle sedi dell’Istituto. Una volta ottenuto il PIN sarà possibile quindi effettuare l’accesso e selezionare l’apposita voce dal menù della propria area personale.

nuova procedura telematica dimissioni

Una volta inseriti i dati del lavoratore, quelli relativi all’azienda e al rapporto di lavoro – indicando la data di decorrenza delle dimissioni –  sarà finalmente possibile inviare la lettera di dimissioni che verrà trasmessa al datore di lavoro e agli uffici del lavoro competenti per il territorio. Il lavoratore avrà sette giorni di tempo per ripensarci e annullare la comunicazione revocando le dimissioni tramite la procedura del sito del Ministero del Lavoro. Ovviamente gli internauti meno esperti dovranno chiedere aiuto nella presentazione delle dimissioni ai patronati, ai sindacati, agli enti bilaterali o alle commissioni di certificazione.

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Solo una considerazione economica:

Ogni anno in Italia si dimettono circa 1,4 milioni di lavoratori (ovvero circa il 10%) che si traduce in costi potenziali di 10,5 milioni di euro per i lavoratori che sceglieranno di farsi assistere da patronati e altri enti nella presentazione della domanda.

A voi le altre considerazioni…

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