Il “cosa pubblico sui social” è un grande dilemma per la maggior parte degli albergatori. Le strade da percorrere sono molteplici – curare la comunicazione in house qualora se ne abbiano le competenze e il tempo, affidarsi a un’agenzia di comunicazione o a un libero professionista – ma quello che vedo spesso confrontandomi giornalmente con il lavoro in questo settore è tanto abbandono e una comunicazione lasciata al caso.

Dopo un primo post dedicato alla comunicazione delle grandi catene alberghiere su Facebook, oggi mi dedicherò a Instagram, social in grande ascesa che molto spesso viene utilizzato come un copia-incolla di ciò che è postato su Facebook, solo con degli hashtag in più.

Il mio intento oggi è quello di darvi delle idee da applicare ai canali social della vostra attività evitandovi quell’ulteriore stress da produzione di contenuti e sindrome da pagina bianca.

Per darvi questi suggerimenti mi sono fatta un giro su decine di account delle più importanti strutture alberghiere mondiali e italiane e ho deciso di presentarvi pregi e difetti perché ne possiate trarre degli spunti validi in epoca pandemica.

Riposizionamento come location per lo smart working

Un trend molto diffuso al momento è quello del riposizionamento degli hotel da luoghi di svago a luoghi di lavoro, dove poter concentrarsi e lavorare in mezzo a ogni comfort. Il “work anywhere” si affronta calcando sui social le tematiche tanto care ai business man: la comodità dei materassi e dei cuscini, l’insonorizzazione delle stanze, il Wi-Fi gratuito e veloce sono alcuni dei soggetti ricorrenti. Ah, e il bar sempre aperto!

Lo smart worker viene rappresentato spesso in modo differente dalle varie catene alberghiere:

Commenti lusinghieri

Chi si loda si imbroda, giusto? Ma se sono i nostri ospiti a lodarci perché non sfruttare i commenti positivi facendone dei post? Su Instagram questi post potrebbero essere delle semplici grafiche da alternare alle foto, oppure uno screenshot dei commenti positivi da condividere nelle Stories.

Aspettando che tutto finisca

Mi sono imbattuta in alcuni account di catene alberghiere in cui sembra che la pandemia non sia in corso: hall tirate a lucido, facce sorridenti, lussi di ogni genere che, nella realtà che stiamo vivendo, non possono esistere. Capisco il bisogno di lasciarsi questo periodo alle spalle, ma fare finta di essere in un momento storico normale mi sembra eccessivo.

Meglio alternare post del tipo “aspettando che tutto finisca” a post in cui si parla delle misure prese per fronteggiare la pandemia e garantire un soggiorno il più possibile sicuro. Dall’altra parte, non lasciatevi andare a sfoghi senza prima rileggerli o a frasi tristi che rimarcano le dure condizioni del periodo: le persone non stanno sui social per rattristarsi!

Il senso della meraviglia

In questi mesi ci è mancata la libertà di andare dove ci pare, quel senso di meraviglia che solo i viaggi sanno dare. Per colmare questo vuoto, uno dei trend più apprezzati da molte catene alberghiere è stato quello di far viaggiare i propri clienti con la fantasia, portandoli virtualmente in luoghi da sogno e talvolta facendo dei veri e propri tour attraverso video e post con un hashtag dedicato. Potete farlo sia postando foto che video nella IGTV oppure dei brevi Reels.

C’è chi punta sulla spensieratezza

Se il vostro pubblico è abituato a vedervi cantare e ballare nel vostro resort, raccontare barzellette su un palco e giocare al mini club può aver senso creare degli appuntamenti nelle IGTV con gli animatori per rivivere in maniera spensierata i ricordi dell’estate. Se la vostra struttura è più piccola non disperate: potreste girare dei brevi video di saluto, delle IGTV con delle ricette o qualsiasi altra cosa che accorci le distanze con chi vi conosce.

Crea un hashtag della tua struttura

Non occorre essere delle mega strutture per avere un hashtag dedicato. Posizionato in luoghi strategici sia fisici sia virtuali, aiuterà le persone a condividere la propria esperienza da voi in modo che possiate utilizzare quei contenuti sui vostri canali (sono i cosiddetti UGC, user generated content).

Occhio alle foto scelte…

Ho visto che molti account anche di resort e catene alberghiere famose usano foto orizzontali: capisco che spesso le panoramiche possano rendere di più, ma su Instagram sono meglio le foto verticali. Essendo pensato come un social da utilizzare con lo smartphone, infatti, dovete pensare alla forma di questi device e allo spazio occupato dalle foto: verticali occuperanno più spazio nel feed e si noteranno di più 😉

… e alla composizione del feed

Ci sono molti modi per comporre un feed, ossia per disporre le foto pubblicate in modo armonico. Lo scopo della ricerca di questa armonia è di dare un senso alle pubblicazioni e di rendervi riconoscibili al primo sguardo. Non è una cosa semplice da fare, ma già se riuscite a selezionare dei colori prevalenti per le vostre foto avrete dei buoni risultati. Se vi piace l’idea, potreste intervallare foto a grafiche semplici create con Canva. Per avere qualche idea di disposizione delle foto provate ad andare su Pinterest e a scrivere “Instagram Grid”.

Non di sole immagini vive Instagram

Le belle foto non bastano: anche le didascalie sono importanti su Instagram. Su molti account di catene conosciute ho letto copy identici su foto diverse: la trovo una sciatteria evitabile, perché è impossibile che non si riesca a trovare una frase diversa per foto diverse. Curate anche questa parte e fate in modo che sia coinvolgente per il vostro pubblico, ad esempio suscitando ricordi o chiudendo il post con una domanda esplicita.

Instagram stories che spaccano

Devo essere sincera: non è stato facile trovare account di catene alberghiere con contenuti attivi nelle Stories e con le storie in evidenza curate. In parte credo dipenda dal fatto che molti al momento sono chiusi, quindi postare sulle Stories è più difficile per mancanza di argomenti.

In mancanza di Stories dal vivo, però, ci sono molti modi per non abbandonare i propri follower, come ad esempio intrattenerli con delle domande vero/falso oppure con dei quiz che riguardano la località in cui si trova l’hotel o degli aneddoti che chi vi conosce può sapere. Penso ad esempio a cose legate all’animazione di alcuni resort o a pietanze servite dallo chef. Nel caso di grandi catene, un gioco che va per la maggiore è il “guess the hotel”, facendo indovinare gli utenti. Per strutture più piccole andrà benissimo un “guess where” della propria città.

Non sottovalutare le storie in evidenza sul tuo profilo: metti delle copertine coordinate e rendile omogenee col tuo profilo. Valuta anche l’idea di mettere il tuo logo su tutte le foto, questo dà coerenza al tuo profilo (e se qualcuno prova a fregarti le foto dovrà almeno premurarsi di coprire il logo!).

Un’ultima considerazione

Per fare questa ricerca, e in generale per stare al passo con i trend del mercato, mi piace sbirciare cosa fanno gli altri in ambito social. Osservando cosa fanno catene alberghiere e resort su Instagram ho visto cose che voi umani… e sapete già come completare la frase!

I follower e i like alle singole foto sono vanity metrics, cioè metriche che gonfiano o sgonfiano il nostro ego ma che poco ci dicono sulle reali performance dei nostri account social. Ad esempio ho visto un account Instagram con poco più di 50 post e 137mila follower le cui foto avevano circa 30 like ciascuna. Che senso ha tutto questo? Vale sempre la regola del “meno ma meglio”, cioè numeri magari più piccoli ma significativi, possibilmente di persone interessate a voi.

Mi rendo conto che ogni argomento appena sfiorato in questo post avrebbe bisogno di pagine di spiegazione, ma spero che vi sia stato utile e rimango a disposizione per domande e approfondimenti!

 

 

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